Abbiamo testato per diversi mesi le gomme radiali di Schwalbe che hanno fatto tanto scalpore e non potevamo non testarle per voi e dirvi le nostre impressioni.
CARATTERISTICHE TECNICE
La coppia di gomme in test è una coppia di Albert Radiali con carcassa super soft all’anteriore e soft al posteriore, carcassa gravity ma il peso è dei copertoni ed in linea con la concorrenza.
Super qualità costruttiva come sempre da parte di Schwalbe e stavolta molto semplici da tallonare rispetto alle Tacky Chan che abbiamo testato qui.
L’aspetto che subito colpisce da fermi è quanto centralmente l’intreccio radiale renda le gomme super morbide e sembra, sotto la pressione della mano, come se la gomma fosse più sgonfia di quanto letto sul manometro.
Il nostro setup senza inserti è stato 1.6 bar al posteriore senza inserto e 1.5/1.4 bar all’anteriore con inserto su bici full (Kavenz VHP16)
COMPORTAMENTO IN SALITA
Così come per il comportamento in discesa che vedremo quello in salita riguarda tutti gli aspetti. Salita tecnica, asfaltata, asciutta, umida ecc. Un test a 360°
Dai primi km effettuati in asfalto pianura non si sente un grande differenza sull’intreccio radiale rispetto agli standard. Una volta però sui trail e in salite tecniche e lente il grip è elevatissimo. La capacità della gomma di adattarsi alle asperità è nettamente superiore a tutto vantaggio anche delle sezioni tecnico lente. L’effetto di deformazione non è però da confondere con un effetto “finto-bobbig” dato dalla gomma che spancia in salita nei fuori sella. Può sembrare che la gomma possa avere questo comportamento anche sull’asfalto dato le grandi doti di deformazione e grip sul tecnico ma rimane molto omogenea e neutra nei trasferimenti asfaltati anche in fuori sella.
COMPORTAMENTO IN DISCESA
Anche qui nella discesa tecnica la capacità di deformazione e grip sul tecnico lento è senza paragoni. Quando le velocità aumentano, di molto, rispetto ad una carcassa non radiale si può sentire un leggero galleggiamento della gomma in ingresso curva e in sponda per intenderci. All’inizio può dare un po’ fastidio ad più sensibili, ma una volta presa l’abitudine la gomma rimane ben piantata in traiettoria e il galleggiamento è solo una fase transitoria.
Personalmente non è stato un fastidio anche se in giro alcuni rider proprio non riescono a digerire questo comportamento nuovo e leggermente diverso dal feeling standard. Con la giusta pazienza e flessibilità nella guida si può sopperire a questo aspetto e sfruttare il rimanente 80% di aspetti positivi della carcassa radiale che abbiamo riscontrato in tutte le condizioni difficili, soprattutto in quelle a poco grip e nel rotto, veramente rotto.
CONCLUSIONI
Una bella rivoluzione che su due piedi può prendere di sorpresa i rider più sensibili e che preferiscono un comportamento più sostenuto in alcune fasi di riding. A noi sono molto piaciute, tanto che le stiamo continuando ad utilizzare su una hardtail da enduro per comprendere se, proprio su una HT dove i frangenti in cui è tutto più scomposto e difficile da guidare, possano essere un’ arma in più per una guida più veloce e precisa e per garantire ad rider una maggiore fascia di mantenimento del grip su più situazioni di guida.
Sicuramente gomme da testare. Certo come tutti i prodotti mtb degli ultimi anni hanno il loro costo quindi, fare un test su una carcassa così rivoluzionaria, almeno nell’ambito mtb, è una spesa. Ma se avete anche un amico rider che le utilizza provatele. Schwalbe Albert dal nostro punto di vista, anche per la disposizione della tessellatura, è il giusto compromesso tra grip e scorrevolezza considerando anche la carcassa gravity. Sicuramente ci sono coperture più scorrevoli ma è un’ottima gomma molto bilanciata e con performance ampia su più frangenti di guida sterrata.
Tutte le foto e video di proprietà di mtbworkshop.com
Add Comment