Grazie a TRP in passato abbiamo avuto modo di provare e raccontarvi gli impianti frenanti DH-R EVO, Slate T4, Slate EVO, e oggi completiamo il test della gamma EVO con l’impianto Trail EVO. Come facilmente intuibile dal nome si tratta di un impianto che è studiato e realizzato per il settore Trail, quindi sulla carta per esigenze e performance inferiori, ma sarà stato così?
INSTALLAZIONE
Come di consueto l’installazione dell’impianto della linea EVO è estremamente semplice. L’impianto viene consegnato già spurgato e con pastiglie organiche già inserite. Il sistema è quindi già azzerato e centrato. Basta effettuare il taglio dei tubi e inserire la nuova ogiva, togliere il tappo della leva del freno ed effettuare la connessione seguendo le semplici istruzioni, effettuate un paio di pompate di bilanciamento e centraggio pinza/disco siete al 90% pronti a partire! Sistema incredibile e su tutti gli impianti testati mai avuto necessità di spurgo dopo il primo montaggio!
RODAGGIO E PRIME IMPRESSIONI
Abbiamo detto di essere pronti al 90% dopo l’installazione poichè è necessario effettuare un rodaggio per il migliore accoppiamento fra pastigli e dischi nuovi, in particolare la pista frenante dei dischi TRP di ultima generazione da 2.3 mm di spessore. Dopo un paio di frenate sia energiche che prolungate l’impianto raggiunge rapidamente quasi il suo 80% di modulabilità e potenza frenate.
POTENZA
Avendo molti componenti e tecnologie provenienti dalla famiglia EVO e dal capostipite DH-R EVO, grazie anche ai dischi da 2.3 mm di spessore, abbiamo una potenza frenante davvero elevata per la destinazione di utilizzo. Questo ci ha permesso di montare i TRAIL EVO su due hardtail da trail con geometrie molto aggressive e affidate a rider amanti del gravity, quindi salti e forti pendenze.
MODULABILITA’
La modulabilità possiamo dire di essere la chiave di lettura di questo impianto frenante. Rispetto a Slate Evo e DH-R Evo vi è un punto di attacco più gestibile, più morbido o, se preferite meno aggressivo. Non è una pecca perchè può essere utile per la gestione di passaggi tecnici o utilizzo del freno per correzioni di traiettoria o inserimento in curva. Questa modulabilità tende a trasmettersi anche nel resto della corsa a disposizione. Un punto che potrebbe non piacere ai rider più aggressivi, essendo la richiesta di una frenata energetica non così repentina e pronta in termini di risposta dell’impianto frenante.
SOTTO STRESS TERMICO
Sotto stress termico ma anche temporale la caratteristica principale di zero fading è mantenuta fedelmente anche dai Trail EVO. Modulabili e stabili senza allungamento repentino ed incontrollato della corsa. Tutto questo infonde al rider ed a noi tester del prodotto molta fiducia e possibilità di concentrarsi su altri aspetti della guida.
CONCLUSIONI
Possiamo concludere dicendo che l’impianto Trail EVO è perfettamente centrato nel suo settore di utilizzo ma non tradisce il rider più aggressivo e pretenzioso in termini di utilizzo. Non ha un mordente in termini di attacco della pinzata come i fratelli maggiori in termini di brake-set ma anche con dischi da “soli” 180 mm anteriore e posteriori permette di avere un impianto aggiornato alle tecnologie EVO e spessori dischi da 2.3 mm per maggiore rigidezza e dissipazione del calore.
Non sentiamo di definirlo un impianto “entry level” della gamma EVO ma invece è un impianto centrato sul suo settore di utilizzo per una grande varietà di stili di guida e richieste in termini di affidabilità e potenza frenante!
Per maggiori informazioni visitate TRP