Grazie a Appennino Bike Store e Appennino Bike Gravity Team, abbiamo avuto la possibilità di testare la GT Sensor Carbon Elite una mtb che dalle caratteristiche promette di essere un’ottima tutto fare con componenti adatti alla finalità di utilizzo, che permetterebbero al rider di partire per una super avventura in pieno stile all-mountain, subito dopo aver uscito la bici dallo scatolo! (proprio per questo vi proponiamo la foto di copertina proprio come l’abbiamo tirata fuori dall’imballaggio: PRONTA!)
COMPONENTISTICA
Come si può vedere dalle caratteristiche tecniche la componentistica è in linea con quanto offerto in termini di prezzo (3500€).
Spesso ci soffermiamo sui freni perché ultimamente vengono offerti degli impianti che costringono il rider ad una ulteriore spesa essendo spesso sotto dimensionati o completamente inefficaci. I TRP Slate T4 con dischi da 203 mm anteriore e posteriore, in questo caso permettono di mantenere l’impianto originale e sfruttarlo al massimo fin da subito (il nostro test completo qui).
Per quanto riguarda cerchi e sella anche qui una certezza con componenti WTB. Ne parleremo meglio durante l’analisi delle impressioni di guida sui trail.
La GT Sensor è proprio una all-mountain da tirare fuori dalla scatola 1 ora prima di partire per le nostre avventure potendo affidarsi pienamente all’efficacia dei componenti presenti anche se non tu altissima fascia. In una parola efficace!
TEST RIDE: IN SALITA
Il primo contatto è stato proprio in salita. Una lunga salita asfaltata nella zona di Palazzuolo sul Senio per scoprire nuovi e vecchi trail.
Prima di arrivare in cima abbiamo percorso un ora e mezza di asfalto in cui abbiamo potuto apprezzare e notare il comportamento del cinematismo posteriore e della bici in generale.
Cinematismo abbinato al Marzocchi Bomber CR ottimo in fase di pedalata. Ovviamente essendo una AM si intende sempre una pedalata rotonda senza sprint da XC e con il tempo giusto per raggiungere la cima.
Nessun bobbing eccessivo e in caso di passaggio su sterrato tecnico, il cinematismo rimane sempre attivo e sensibile per garantire grande trazione.
Pneumatico posteriore che non fa soffrire troppo il rider in termini di resistenza al rotolamento.
L’assetto in bici è ben centrato e comodo, si sta in posizione eretta e il rise da 30 mm del manubrio aiuta a non caricare troppo il busto in avanti.
Anche dopo diverse ore in sella si apprezza la comodità della WTB Silverado, una buona sella come primo equipaggiamento. Sicuramente la sella è qualcosa di estremamente personale ma se proprio non resistete ad una avventura dopo l’acquisto non avete di che temere per i vostri primi giri in termini, anche, di comfort.
TESTA RIDE: IN DISCESA
Dopo la salita, che sia asfaltata o tecnica, è il momento di godersi un po’ di gravity e del flow. Il momento migliore per conoscere l’altra faccia della medaglia della GT Sensor Carbon Elite.
Considerando i primi test condotti su terreno umido e anche rocce smosse, la confidenza ed il feeling immediato sono fondamentali per sentirsi subito pronti ad affrontare i trail. La GT Sensor fa proprio questo.
Fornisce una quantità elevata di informazioni e sicurezza al rider anche in condizioni di terreno difficili. Unica pecca la Bomber Z2 all’anteriore che pecca di un carico di stacco leggermente elevato che fa perdere un po’ di sensibilità sui primi mm di corsa.
Le Maxxis si sono comportate in maniera più che sufficiente in termini di grip e scarico del fango. Pur non essendo un grande estimatore del DHF all’anteriore nel complesso la GT Sensor è rimasta sempre agile e ben bilanciata.
La sospensione posteriore con le regolazioni effettuate rimane sempre ben attiva sia sul tecnico lento che su sponde, evitando di stare troppo seduta e passiva e dando una buona spinta e un buon flow all’uscita da tratti rapidi e spondati.
Di seguito vi riportiamo i setting che abbiamo utilizzato prevalentemente nel test per forcella e mono:
MARZOCCHI BOMBER Z2
PSI 76.5
SAG 23%
RITORNO 9 click da tutto chiuso
MARZOCCHI BOMBER CR
MOLLA 450×2,37
SAG 15 mm
REBOUND esattamente a metà click disponibili
REGISTRO IN COMPRESSIONE esattamente a metà click disponibili
Nei tratti di trail rapidi e con cambi di direzione abbiamo notato una certa lentezza di risposta. Nelle uscite test successive abbiamo modificato il nostro stile di guida andando a caricare maggiormente l’anteriore e fruttare la grande leva e le geometrie del manubrio marchiato GT con rise da 30mm. Stando ben bilanciati e centrali e giocando solo con la pressione delle braccia si riesce a spingere molto e costringere la DHF a mordere il terreno. Con questo stile si riesce a dare animo ed energia alla GT Sensor e giocare anche con grandi anticipi in ingresso curva. Non siamo degli amanti di rise così alti, anche se permettono al rider di stare in una posizione molto neutrale e bilanciata.
Sicuramente non aver latticizzato le gomme ha reso le carcasse meno reattivi e più rigide. Pur in questa configurazione comunque la GT Sensor ferma l’ago della bilancia sui 15,5 kg compresi di pedali.
Sul tecnico c’è da sottolineare che, avendo il mozzo posteriore angoli di ingaggio ampi, chi è abituato a mozzi super rapidi, dovrà riadattarsi mantenendo questo set di cerchi. Di contro a vantaggio, si ha la quasi totale assenzi di pedal cick back su tutti i rapporti.
Se a primo impatto la Bomber Z2 ci ha dato poco feeling sul tecnico lento e sui primi millimetri di corsa, giocando con le pressioni, abbassando di qualche PSI e prendendo confidenza, in maniera inaspettatamente quasi naturale, con la super centrale posizione della Sensor, la velocità di percorrenza in discesa viene da se. Più si aumenta la velocità più si dimenticano quei primi tratti di corsa non eccezionali e le sospensioni, cinematismo e la bici in se lavora in maniera molto più armoniosa e comoda. Ad alte velocità tutto viene naturale e facile e il cinematismo posteriore assorbe bene gli impatti e tiene incollata la GT Sensor all’asfalto anche dopo gli impatti più violenti, con un bomber coil ottimo in frenatura del ritorno in estensione.
CONCLUSIONI
La GT Sensor in questo allestimento risulta essere una all-mountain estremamente bilanciata. Con componentistica non di fascia alta, ma efficacie e che fa quello per cui è stata progettata, e soprattutto neanche di fascia eccessivamente “low profile”. Pochi fronzoli e molta efficacia. Il peso non ne risente particolarmente ed è il linea in base al mix carbonio alluminio/triangolo anteriore posteriore. E’ un’ottima base di partenza, molto sincera che può essere utilizzata sin da subito senza troppi problemi o esigenze, basta effettuare le regolazioni in base alle proprie preferenze.
Una mtb che può essere migliorata nel tempo agendo su specifiche aree ragionando in termini di usura o alle proprie esigenze, ma che prima vi avrà sicuramente accompagnato e fatto portare a termine tante avventure sui trail.
RAPPORTO QUALITA’/PREZZO
Una rapporto qualità prezzo che fa veramente concorrenza a tanti altri modelli presenti sul mercato con allestimenti simili se non più bassi. Personalmente avremmo voluto tenerla di più perché come si sul dire “l’appetito vien mangiando” e con questa GT Sensor Carbon Elite è proprio quello che succede, senza troppi sforzi si entra in un ottimo livello di sinergia efficacia bike/rider.
Rimanete sintonizzati su mtbworkshop.com e sul nostro canale IG e youtube (presto un bel POV del test dalla GT Sensor!)
Complimenti Edo, un analisi molto dettagliata