Test

TESTED – DISCHI QUIDREZ Q-BLED – APICE DELLA TECNOLOGIA PER PRESTAZIONI DI RIFERIMENTO

Quidrez posteriore 180 mm

Dopo il test di tutta la linea pastiglie Vesrah distribuite da Quidrez (qui il link) è arrivato il momento di testare i loro dischi di punta. Linea Q-Bled flottanti attacco 6 fori. Date una occhiata e poi analizziamo insieme le principali caratteristiche tecniche.

Le moderne MTB sono sempre più un concentrato di tecnologia, telai sempre più raffinati, nuove tecniche costruttive, studi maggiori sui materiali utilizzati. Tutto porta ad un maggiore divertimento, a maggiori performance in salita, a maggiori velocità in discesa. Percorsi sempre più sfidanti ed aggiornati con nuovi stili di guida più aggressivi.
Bici con limiti sempre più alti che permettono di alzare di molto l’asticella. Tutti i produttori di componentistica ovviamente si sono adeguati e hanno sempre sfidato l’aggiornamento tecnologico con nuove soluzioni e nuove strade. Anche per un componente così comune ma così essenziale come un disco freno, la sfida tecnologia, la richiesta di performance non poteva essere ignorata nel tempo per avere nella totalità un mezzo pronto alle nuove sfide dei rider moderni e non.

Quidrez è una azienda totalmente made in Italy che applica gli stessi medesimi concetti tecnologici che si applicano al mondo automotive in particolare delle moto ad alte prestazioni, per la realizzazione dei loro dischi freno.

Cambiano dimensioni e spessori ma il processo, anzi i processi costruttivi, sono sempre di alto livello e figli del mondo sportivo con tutti i benefici in termini di resa e quindi di performance dell’impianto e della guida.

Senza scendere troppo nei dettagli tecnici possiamo fare uno escursus rapido sui processi che subisce la pista frenante Quidrez.

A differenza dell’alluminio (che fa solo truciolo), essendo il disco (pista frenante) in acciaio inox, ha bisogno di essere sbavato a mano su entrambe le facce dopo il passaggio in fresa.
Dopo la sbavatura i dischi subiscono un trattamento termico, verniciatura ed infine la rettifica. La pista frenante subisce passaggi/lavorazioni controllati per ogni disco e di altissima precisione, come la  fase di rettifica che è realizzata tramite un processo collaudato da Quidrez che fornice planarità spinte e visibilmente percepibili.

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Sottolineiamo come i passaggi sono rigorosamente ripetuti per ogni componente, per ogni disco:

Disco pre rettifica delle piste frenanti e pre verniciatura.
Disco post verniciatura

INFO BICI IN TEST

Specialized Status 140 con dischi 203 mm anteriore e 180 mm posteriore

TEST MTBWORKSHOP

Gli aspetti principali subito riconoscibili sono: super modulabilità del freno, una minore forza richiesta da imprimere sulla leva a parità di impianto nella configurazione dischi+pastiglie Vesrah DH. Zero fading, rettilineità sempre impeccabile.

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Pista pulita e senza anomalie termine (colorazioni anomale) anche dopo discese attaccate ai freni.

La possibilità di modulare a rodaggio terminato la propria frenata aiuta moltissimo su terreni difficili ed incerti, mantenendo tutto sotto controllo. Noi l’abbiamo definito “un arco di gestione della pressione molto ampio e prevedibile”. Inoltre a parità di forza impressa sulla leva c’è una potenza frenante maggiore facilmente avvertibile. Questo diminuisce il dolore alle mani su discese lunghe e permette una maggiore concentrazione sulla guida e nel caso di blind-riding.

Sulla bici su cui abbiamo installato i freni abbiamo scelto la combo 203/180 mm di diametro, rispettivamente anteriore e posteriore. La scelta ci è sembrata subito sensata per un uso AM e Enduro, il test poi ci ha confermato che avevamo a disposizione tutta la potenza frenante mantenendo un posteriore gestibile e fisicamente con ingombri minori di un disco 203 mm e quindi meno possibilità di collisioni lungo il percorso.

Anche dopo diversi migliaglia di metri di dislivello la pista (come potete vedere dalla foto) è perfettamente pulita senza solchi e colorazioni di riscaldamento anomale. Ottima quindi la dissipazione del calore dato che abbiamo anche potuto apprezzare totalmente l’assenza di fading in ogni situazione di guida.

CONCLUSIONI

La qualità costruttiva e la scelta dei materiali. Il processo di lavorazione al CNC e il processo di ottimizzazione della planarità del disco. L’efficienza sotto stress, abbinata alla stabilità delle caratteristiche meccaniche nel tempo, nonché la potenza frenante offerta, danno piena giustificazione al prezzo offerto dei dischi che li piazzano all’apice della nostra personalissima classifica dei prodotti fin qui testati.

Come sempre un ottimo lavoro made in Italy di un prodotto che si piazza sicuramente in un range di utilizzo racing e dalle caratteristiche reali offerte sicuramente racing ma che può essere utilizzato tranquillamente da un amatore, rider di tutti i giorni, senza dover richiedere obbligatoriamente guida al limite, ad alta intensità o appunto utilizzo esclusivamente specialistico e corsaiolo.

Un componente di altissimo livello qualitativo e prestazionale che vale ogni euro speso. Molte volte ci concentriamo sulla potenza massima di picco (frenante) in questo caso. Ma in un prodotto di qualità si deve e si può apprezzare la completa possibilità di gestire tutto l’arco frenante, con un feeling amplificato in ogni fase/momento della frenata garantendo un controllo difficile da replicare!

La MTB moderna è diventata un “giocattolo” costoso e con componenti al top che tengono alto il listino finale del prodotto. Anche i modelli entry level hanno subito uno sconfortante rialzo senza beneficiare appunto di nessun particolare componente degno di nota e durata nel tempo, soprattutto in campo e-bike. In più avere l’ high-level non implica automaticamente migliori prestazioni, perché è come una orchestra da guidare e accordare.

Questi dischi sono un ottimo esempio per chi vuole fare dei miglioramenti efficaci e mirati e dal risultato assicurato a parità di investimento, per chi ama la meccanica e la qualità di un prodotto made in Italy, con la certezza di avere un controllo meticoloso, pezzo per pezzo, ed in più un prodotto che aumenta la sicurezza alla guida.D’altronde molti di noi rider andrebbero bene con una qualsiasi forcella da 35 mm con idraulica base ma poi bramiamo la 38 dorata come la quantità di oro che serve per portarsela a casa ed andare allo stesso passo.

In questo prodotto c’è sostanza qualitativa tangibile e concretamente verificabile ad ogni frenata.

 

Foto e video proprietà esclusiva di mtbworkshop.com e quidrez.it

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.