Test

TESTED – BOCCOLA EYELET AMMORTIZZATORE FIXSHOX REVO FHIT

Abbiamo testato sulla nostra nuova Specialized Status 140 il FIXSHOX REVO FHIT di DHSign. Qui in foto potete osservare come si presenta dopo l’unboxing.

Ma cos’è di preciso? Partiamo da un discorso più tecnico per mettere il risalto il problema che il Revo FHIX di DHSign permette di compensare. Nei telai full, alluminio o meno, può capitare che il processo di saldatura possa inficiare sulle quote teoriche da progetto. Il carro può subire degli assemblaggi non corretti ed in generale una catena di tolleranze eccessiva può provocare sidalinneamento tra gli eyelet anteriori e posteriori
dell’ammortizzatore.

Questo implica che l’elemento che subirà/si occuperà di recuperare giochi e disalineamenti sarà proprio l’ammortizzatore. Adesso immaginate di comprimere una siringa ma spingendo lo stelo oltre che all’interno anche lateralmente. Lo scorrimento
sarà molto inferiore e più difficoltoso. Riportato sul mondo MTB questo implicherà avere un mono che lavora “male”. Non allineato e con strisciamenti non voluti e tenute che avranno una vita molto più corta.

Chi è avvezzo al mondo del CAD 3D il sistema FIXSHOX nelle sue varie declinazioni è un vincolo di snodo sferico + spostamento assiale lungo l’asse del perno.

Questi gradi di libertà permetto di recuperare la maggior parte dei diseallineamenti precedentemente evidenziati.

DESCRIZIONE

Il FiXShox in test ha le seguenti caratteristiche.

  • Due meccanismi in uno per svincolare il moto assiale da quello sferico.
  • Master Cylinder e Core in acciaio.
  • Bussola in metallo (FHIT).
  • Zero stack di attrito, al pari di un cuscinetto a sfera.
  • Aumento della durata delle bussole.
  • Spalle di battuta da 14 mm.
  • Sigillato.
  • Richiede poca manutenzione.
  • Foro bolt 8mm standard o riduzione da 6mm bolt

TEST

A seguito dell’installazione abbiamo effettuato i primi km per verificare che tutto si in ordine in termini di serraggi e accoppiamento. Una sensazione netta di differenza con il precedente setup non è subito avvertibile, questo soprattutto perchè, per nostra fortuna, il telaio su cui abbiamo montato il sistema di DHSign è privo di disallineamenti importanti e lavorava abbastanza bene di fabbrica. Sicuramente all’aumentare dei giochi nel tempo questo sistema ci permetterà si salvaguardare il mono e allungare la vita dello stesso e dei suoi organi interni.

Con l’assestamento del sistema abbiamo notato solo la sensazione di un piccolo gioco sui primi millimetri di corsa ma sono i giochi interni del REVO FHIT ed è tutto regolare. Prendendoci ma la mano possiamo dire che una differenza si riesce ad avvertire. Ovverò una sensazione di plush maggiore sui primi millimetri di corsa come un effetto cuscinetto ovatta sul funzionamento del mono che aiuta ad avere una maggiore sensibilità su quello che fa il retro della bici.

CONCLUSIONI

Montaggio abbastanza semplice, per la versione Revo Fhit consigliabile l’uso di una pressa e dei tubi/distanziali ad hoc per la corretta installazione sull’eyelet.
Su telai con poco disallineamento è comprensibile che il sistema sia poco invasivo e “apprezzabile” ma con l’uso e l’usura può essere un valido aiuto per proteggere gli organi interni del mono ammortizzatore e allungarne la vita prima di revisioni importanti.
Assistenza tramite i canali forniti dal sito sempre pronta e molto cordiale nel dare suggerimenti anche se le istruzioni di montaggio sono chiare ed esaustive. Un ottimo plus da installare sul proprio mono anche a scopo preventivo.

 

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.

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