Ci voleva proprio un viaggio in mtb per arricchire la nostra sezione, ma soprattutto perché fra staff ed amici, sentivamo l’esigenza di metterci in gioco sia a livello fisico che organizzativo, mentale e goderci il territorio italiano in sella alla propria mtb.
Così ben otto mesi fa inizia il progetto Via degli dei 2024. Progetto perché abbiamo analizzato tutto
nei minimi dettagli, dal percorso (almeno sulla carta e sul gpx), alla preparazione necessaria,
alla preparazione dei mezzi, senza farci mancare anche test e simulazioni di carico della mtb e di cosa
portare con se per una due giorni.
Tutto troppo esagerato direte. Possibile, ma in questi tipi di viaggi in completa o quasi autosufficienza
non è mai bene lasciare troppe cose al caso.
Inizia la pianificazione mirata sia in termini di allenamento muscolare e aerobico che tecnico.
Dopo 8 mesi siamo abbastanza pronti e siamo in tre fiduciosi della preparazione fatta.
Nel nostro racconto non faremo solo un day-by-day di ciò che abbiamo visto e provato ma vi racconteremo anche dalla nostra parte cosa e come ci siamo preparati per affrontare il viaggio: ricambi, abbigliamento, cibo, logistica!
Il nostro parco bici era molto variegato ma sicuramente tutte e tre bici front. Volevamo massimizzare l’efficienza in salita con zero bobbing.
La lineup era così costituita:
Niner Air 9 Custom con 150 mm di escursione data da una Lyrik
KHS Aguila Custom con 140 mm di escursione dati da una Sektor
Specialized in carbonio con 100 mm escursione.
Per l’occasione abbiamo modificato i rapporti di trasmissione con corona da 28T sulla Niner, 30T sulla KHS e la Specialized già nasceva con la doppia corona e quindi un bel rampichino.
In generale avere sviluppo in km/h su questi tipi di percorso ha poco senso, quindi abbiamo
preferito ottenere la massima agilità in salita visto che la VDD ci ha regalato diversi tratti al 25%.
In termini di bikepacking abbiamo utilizzato borse triangolari da telaio da 3L e borse sopra telaio di svariate misure.
Sulla KHS trovate anche una Columbus da 18L che ci ha costretto a proteggere il telescopico dai graffi e disattivarlo.
Soluzione sicuramente che offre molta capacità di carico ma in termini meccanici non eccezionali e non così stabile sullo sconnesso.
Per compensare l’aumento di peso complessivo bici+ rider e zaini vari abbiamo fatto diverse prove e alla fine abbiamo trovato una buona quadra aumentato di 10/15 psi la pressione delle forcelle.
Prima di partire è stato effettuato un check di tutte le viterie con dinamometrica.
Come componenti di ricambio abbiamo optato per: pastiglie freni, cavi cambio e telescopico, nastro isolante, camere d’aria leggere, valvole tubeless.
Multitool + vermicelli, ricarica di olio e lattice. Pompe manuali ed elettriche.
Per quanto riguarda le coperture dopo varie analisi la soluzione è stata solo un compromesso. Tasselli minimi, coperture leggere e massimo 2.4″ di larghezza.
E’ un compromesso appunto tra scorrevolezza e rischio di poca resistenza o perdita di grip in caso di fango, ma a Maggio non ci sarà mica fango..si appunto!
Non ci soffermiamo sulla composizione dello zaino dal punto di vista del vestiario, perchè è estremamente soggettivo.
Adesso è l’ora di chiudere gli zaini caricare l’acqua incontrarsi in Piazza Maggiore e partire!
Via degli Dei – Day 1
Come anticipato il luogo di incontro è piazza maggiore, e chi in macchina chi in treno, tutti raggiungiamo il luogo di incontro alle 8.45 puntuali. Caffe e si parte!
I primi 20 km corrono veloci tra chiacchiere e il bellissimo paesaggio che offre il Parco Talon. Ci accorgiamo subito di tratti in sottobosco in cui c’è ancora acqua residua e chiazze di fango dai giorni precedenti ma non ci diamo, erroneamente troppo peso. All’altezza di Sasso Marconi incominciano le prime salite e subito la Via degli Dei ci da’ il suo buongiorno con una bella rampa con tratti compresi tra il 10% e il 17% di pendenza.
L’assetto in bici sembra buono e le rapportature sufficienti. Fa caldo, ci sarà da bere litri e litri. Rotto il fiano iniziamo ad entrare nel vivo di tratti di sentieri CAI e asfalto con ricchi sali scendi. Un po’ di respiro tra monte del Frate e monte Adone per poi dirigerci a Monzuno che ci accoglie quasi in festa.
Pausa pranzo e si riparte. Sappiamo che da adesso iniziano le salite di un certo livello.
Salita che non ci abbandona con la sua pendenza fino a Monte Poggio a quota 937 m.
Seconda pausa a Madonna dei fornelli per ricaricare energie ed acqua e qui incontriamo due ragazzi di Bologna Montana Bike Area in maniera inaspettata. Colti dalla sorpresa di questo incontro non previsto facciamo due chiacchere e ci danno due dritte per la fine del primo giorno e il giorno dopo.
L’incontro ci da una scarica di energia e ci fa capire quanto possa essere fantastica la bici in generale che ti permette di visitare luoghi incredibili e anche incontrare amici ovunque senza aspettarselo.
Anche lungo il cammino abbiamo trovato altri rider e runner tutti cordiali e sempre pronti a scambiare una parola o delle idee o un incoraggiamento. Veramente good vibes fino ad ora!
Da Madonna dei Fornelli è tutta una costante ma meno pendente salita fino a Pian di Balestra. Molto suggestivo con boschi ricchi di colori e con la luce del pomeriggio in mezzo agli alberi.
Passati monte Bastione e Lunario siamo al Passo del Passeggere e qui il mio Garmin con la sua utile ma inquietante a tratti funzione Climb Pro segnala l’inizio di una salita lunga 5 km con pendenze indescrivibili. E’ la salita che porta al punto più alto della Via degli Dei al suono della campana a Le Bantidacce 1204 m
Una salita sfiancante con tanti tratti a spingere in sentiero sottobosco con una quantità di fango e pozze di acqua che ci ha costretto a trovare moltissime vie secondarie per non rimanere impantanati tipo sabbie mobili.
Dopo un ora di spinta e tentativi di evitare fango arriviamo al campanaccio e adesso è tutta discesa fino alla futa e al nostro primo punto di pernottamento: Hotel Gualtieri.
La discesa è forse più difficile della salita perchè il fango a poltiglia continua e il sentiero è molto tecnico e ricco di radici umide e sassi smossi super taglienti. Andiamo un po’ con i freni tirati e con qualche buona dose di tecnica riusciamo ad arrivare alla futa e all’ Hotel Gualtieri che si trova in zona Santa Lucia fuori traccia di 3 km in discesa.
Arrivati sfiniti si pensa solo a mangiare e cambiarsi. Ottimo soggiorno ottima colazione, ottimo riposo ma è il tempo di organizzare il Day 2.
Via degli Dei – Day 2
Per il Day 2 abbiamo scelto di studiare una traccia alternativa che bypassasse una parte della via post futa perchè molti ci avevano avvertito delle condizioni disastrose del fondo dovuto alla pioggia scorsa. Dato che per fare gli ultimi 10 km avevamo impiegato 2 ore non era il caso di giocare con il fango alle 9 della mattina del secondo giorno, sicuramente con meno energie.
Durante la nostra deviazione abbiamo incontrato un ragazzo in gravel che ci ha ulteriormente fatto deviare il percorso ma guadagnato metri di dislivello e un bello scenario che ci ha portato fino a Sant’Agata da dove abbiamo ripreso la nostra Via degli Dei. Anche qui primi km scorrono velocissimi.
Tutto questo permette di tenere l’umore alto. A San Piero a Sieve iniziano le salite in pieno stile Via degli Dei, grandi ramponi costanti e neanche tanto corti.
La vera salita di giornata, in pieno stile Giro d’Italia inizia, a Tagliaferro lunga 7 km compreso di sterrato e single track che ci ha portato fino a Monte Senario. Qui la nostra giornata ha preso una piega inaspettata.
Avevamo pensato a tutti i possibili guasti meccanici, persino alla rottura del forcellino ma allo scollino di Monte Senario non potevamo pensare che il pedale della KHS si piantasse contro una bella roccia generando un suono molto cupo e netto che forse avranno sentito fino a Piazza Maggiore.
Da li la ruota libera ha smesso di funzionare, non andava ne in avanti ne indietro. Silenzio…
Ci guardiamo un po’ attoniti senza saper di preciso cosa fare. Proviamo a smontare la ruota ma il pacco pignoni non gira nemmeno forzandolo a mano. Sembra la fine della Via degli Dei per tutto il gruppo, ma piano piano inizia a sbloccarsi almeno in avanti, anche se i pedali girano insieme al pacco pignoni quindi qualcosa dentro sarà successo, un intervento sul posto è impossibile e anche la discesa con la catena che in frenata risucchia sembra ancora più complicato.
Decidiamo di fermarci al convento li vicino per la pausa pranzo e per capire cosa fare. Inaspettatamente, e qui lasciamo libera interpretazione al lettore, qualcosa succede e la ruota libera torna a funzionare.
Partiamo subito! Gaetano ci mette del suo in maniera egregia stando attendo a non forzare e a controllare che non si piantasse nuovamente, rischiando anche di farsi male. Non fa un bel rumore in pedalata ma dobbiamo arrivare a Firenze, mancano meno di 20 km di cui gli ultimi 5 in discesa.
Da Monte Senario scendiamo fino a Fiesole lungo la Via degli Dei, sempre ottimamente segnalata con single track tecnici e discese ripide che non lasciano spazio a dubbi o ripensamenti, incrociamo le dita e andiamo giù spediti quanto più velocemente possiamo.
A Fiesole l’ultima salita la 12esima delle 12 previste dal viaggio. Sembra corta ma con pendenze mai viste. Tocchiamo valori del 23% e mettiamo a durissima prova tutta la trasmissione della KHS che incredibilmente resiste anzi migliora per certi versi rispetto al problema.
A Monte Ceceri alle porte di Firenze l’ultima fatica una discesa con sbarramenti continui ed alberi caduti, sicuramente una buona scorciatoia ma ancora una volta la traccia fornitaci ci ha creato un bello scherzo.
Ci infiliamo tra gli alberi caduti con bici a braccio e finalmente usciamo dall’area protetta per scendere in picchiata verso Firenze.
E’ fatta! Piazza della Signoria ci accoglie con la sua mare di turisti e fiorentini.
Conclusioni
Un viaggio incredibile fatto di sorrisi, sudori, 12 litri di acqua quasi 10000 kcal bruciate, quantità di cibo non definita per compensare, quantità indefinita di fango e salite. Ma anche quantità infinita di sorrisi, di bellissimi paesaggi, di passione per la mtb di fratellanza, di umanità con sempre un “salve” o una parola di incoraggiamento da parte di tutti!
Atmosfera magica. Un cammino da non sottovalutare, da preparare bene sia tecnicamente che fisicamente. Da rimanere lucidi e pronti a qualsiasi imprevisto e da gustare!
La compagnia è stata ottima eravamo in tre ma lungo il percorso eravamo in tantissimi. Viaggio chiuso, ma mente aperta su altri mete su altre destinazioni e amicizie vecchie che si rafforzano ulteriormente e nuove che nascono. La magia della mtb è anche questa!
Buon cammino a tutti quelli che lo devono affrontare o che vogliono tornare!
Un ringraziamento ai miei compagni di viaggio Frank e Tano per tutto quanto il vissuto e il condiviso e la gioia di aver terminato un bellissimo cammino insieme con un grande spirito di amicizia.
Per completezza due delle tre bici post Via degli Dei per verificare le condizioni tecniche di fango e usura dopo due giorni di continuo utilizzo.
Qui le tracce dei due giorni e la traccia intera ufficiale della Via degli Dei per bici:
PHOTO CREDITS: @mtbworkshop